ego

Tra le tatuate braccia
a poggiatesta
sbircia il tuo sguardo.
Dalla breccia creata
dalle due anse
fluiscono dagli occhi
mellifui improperi,
disperati complimenti,
devoti scongiuri:
«Amami!».
Come un relitto
dal largo mi giunge
il capo tuo,
nemmeno fossi
la baccante
di quel corteo
contro Orfeo.




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