pettini

Chiamami,
dimmi:
«L’amo».
L’esca che l’ha attirata?
Tu:
la stessa che mi ha avvelenata.
Dove, come
ti porti
acino d’uva?
Pendolo alle dita:
gola per lei,
avarizia per te,
invidia per il preambolo
a quella lussuria
dalla quale io resto
esclusa.




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