chevalet

Era questione
di treni
di autobus
di ritardi
e di un odiato arancione.
Eppure quanti pomeriggi
con Nâzim?
Errore quel tuo credere
fossi io la volpe da addomesticare.
Errore il mio riconoscere
il filo della barba
l’ellissi delle gambe
l’orlo delle lettere.
Dai viaggi, foglie.
Dalle passeggiate, fiabe.
Dalle colazioni, figlie
le briciole di quel gusto
per i biscotti.




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